Gli inizi di Radio Hinterland

Favorita dalla onerosa crescita del movimento radiofonico della fine degli anni Settanta, Radio Hinterland viene fondata il 12 gennaio 1978, e comincia le sue trasmissioni poco meno di un mese dopo, il 2 febbraio 1978 (anche se, grazie all’intesa tra Pietro Leitner e il parroco di Binasco don Luigi Lucini, i primi esperimenti di trasmissione avvengono già nel 1976).

Racconta Giuseppe Liati, tra i fondatori della radio, ai microfoni di Giovani Frequenze a febbraio del 2023: “[…] La nostra è un’emittente nata quasi per caso, sull’onda delle prime radio private, al tempo chiamate radio pirata. Noi volevamo essere una radio vicina al nostro paese che desse voce alle numerose associazioni, religiose soprattutto, che gravitavano attorno al nostro paese. Eravamo i classici quattro amici seduti al bar, per rifarci alla canzone di Gino Paoli, Pietro Leitner, nostro mentore allora, disse “ma perché non facciamo anche noi una radio?”.

La scelta del nome Radio Hinterland deriva dalla necessità di essere una realtà legata al territorio, appunto, dell’hinterland, ossia il circondario di Binasco (anche se, nei primi tempi di vita dell’emittente, per il suo iniziale marcato stampo democristiano, ottenne anche nomi sarcastici come “Radio Campanile”…).

Pietro Leitner è il presidente della neonata Cooperativa di radiodiffusione, a Pierangelo Villani il ruolo di amministratore delegato. I primi ad andare in onda sono Egone Nannotti e Luigi Arioli. Le trasmissioni cominciano alle 8.00 del mattino grazie a una bobina di musica registrata e proseguono in maniera frammentata durante la giornata.

Non esiste un vero e proprio palinsesto, dato che i collaboratori volontari non hanno orari fissi durante la settimana. In quel periodo sono molte le radio che finiscono la giornata su una frequenza e sono costrette a ricominciare il giorno dopo su un’altra perché durante la notte qualcuno se n’è impossessato. Per questo motivo l’antenna rimane sempre accesa.

(Nella foto un vecchio adesivo dell’epoca)

Ben presto sagrestia e campanile, perfetti per iniziare ma poco pratici, vengono sostituiti da alcuni locali messi a disposizione dall’Oratorio, in Largo Loriga: i collaboratori sono infatti costretti ad entrare in Chiesa per raggiungere il microfono e spesso i dibattiti politici sovrastano la messa, disturbando le normali attività della parrocchia.

La radio compie i primi investimenti: acquista mixer, microfoni, bobine e mangia nastri oltre che un trasmettitore e una nuova antenna, posizionata a circa sessanta metri dalla regia. Gli studi si sdoppiano per permettere di registrare dei programmi anche durante le dirette. Cresce sia il numero di collaboratori, sia l’interesse che l’emittente suscita sul territorio. Questo permette a Radio Hinterland di fare un piccolo salto di qualità e differenziarsi dalla miriade di radio locali e comunitarie nate in quel periodo.

Gli anni ’90 e la legge Mammì

Dopo numerosi solleciti da parte della Corte Costituzionale, viene approvata il 6 agosto 1990 la Legge Mammì. È questo il passo decisivo per dare una regolamentazione al settore radiotelevisivo italiano, dopo anni di vero e proprio vuoto legislativo, caratterizzato da un’inarrestabile corsa all’accaparramento delle frequenze.

Con l’ingrandirsi della radio e l’ingresso di nuovi inserzionisti serve più spazio: l’occasione di cambiare sede la offre nel 1988 la Cassa Rurale ed Artigiana di Binasco, fondata nel 1921 e sempre molto attenta alle esigenze delle associazioni presenti sul territorio.

In particolare l’ARCCRA, l’associazione ricreativa e culturale della banca, propone a Radio Hinterland di occupare l’intero primo piano della palazzina di via Turati 12 a Binasco, attuale sede dell’emittente. L’occasione viene sfruttate per l’installazione del nuovo traliccio su cui posizionare l’antenna. Si decide di posizionarla proprio a Binasco, nei pressi della nuova sede, rifiutando le alternative di posizionamento sul Monte Penice a sud o a Nord in Val Cava. I vantaggi della montagna erano quelli di poter irradiare un segnale con una più vasta diffusione verso Milano e Pavia: tuttavia la direzione del tempo volle evitare il rischio di perdere in questo modo la radicalità sul territorio dell’emittente, che era stata fin dall’inizio caratteristica fondante della cooperativa.

(A destra l’attuale sede in via Turati ai tempi del trasloco)

Internet e i primi computer in radio

La radio scopre l’uso dei primi computer per gestire pubblicità e Jingles, viene acquistato un nuovo banco regia e nasce un palinsesto definito con trasmissioni e fasce orarie predeterminate.

L’avvento di internet cambia totalmente il modello di fruizione radiofonica e musicale. I dischi in vinile vengono sostituiti prima dai compact disc e poi dagli mp3. Le bobine si trasformano in juke boxe computerizzati e poi in una vera propria regia radiofonica interamente virtuale. Tutto cambia intorno a Radio Hinterland, ma non la voglia di continuare a informare ed essere una presenza costante e importante, un punto di riferimento per il territorio.

(A questo link, il vecchio sito della radio scritto in .html da Maurizio Migliavacca)

La nascita dei network radiofonici relegano le realtà regionali e soprattutto locali ad un ruolo di comparsa ed è sempre più difficile reggere il confronto. Radio Hinterland sceglie di andare avanti nonostante le difficoltà (e qualche ghiotta offerta di acquisto di grandi network attratti dalla frequenza e dalla concessione ministeriale per trasmettere in Dab).

Ad oggi Radio Hinterland conta più di 60 collaboratori volontari, molti dei quali sono giovani ragazzi entrati in contatto con la realtà negli ultimi anni.

La Radio rimane una realtà locale legata al territorio e si impegna a rinnovare le promesse fatte più di quarant’anni fa al momento della sua fondazione: essere centrale nella vita socioculturale del territorio, essere un catalizzatore per la comunità del sud Milano e nord Pavia, essere un trampolino e un laboratorio per i ragazzi giovani e meno giovani che scelgono di avvicinarsi al meraviglioso mondo della radio.

Il 6 ottobre 1924 Maria Luisa Boncompagni trasmetteva la prima trasmissione radiofonica italiana targata URI (Unione Radiofonica Italiana) . A distanza di cent’anni vogliamo ripercorrere la storia del media più amato dalla sua invenzione fino ai giorni nostri, in Italia e nel mondo.

In occasione dei 45 anni di Radio Hinterland, i ragazzi di Giovani Frequenze intervistano fondatori e collaboratori, passati e attuali, dell’emittente. Insieme a loro ripercorrono interamente la sua storia, dai primi esperimenti di trasmissione nei locali sopra la sagrestia della Chiesa parrocchiale fino al trasferimento in via Turati.

Ascolta ora